Sei stato così abile che quasi riuscivi a rendermi umano Menon, per il quale provavo – forse sono l’unica – disprezzo. Non per la sua mente e la sua cultura, che erano di indiscutibile altezza e ampiezza, ma per le sue qualità umane: trovavo nei suoi gesti folli e nel suo maschilismo la stessa rozzezza dei contadini e degli operai del mio paese. Solo che loro avevano la scusante della non acculturazione.
Io volevo uscire da quel mondo e lui lo elevava a libertà dalle convenzioni. Senza, peraltro, riuscirci, tant’è vero che cadeva in quello che è platealmente il centro della vita di campagna: la sessualità. Solo che in campagna la sessualità è vissuta come essere-natura – pur con buona dose di aggressività accresciuta dal vino – per gli intellettuali borghesi, tipo Menon, il sesso è il luogo dove affermare una superiorità, che si sa frustrata.
(3 settembre 2013)
Loredana M.