Caro Franco, ho ricevuto anche il secondo volume delle poesie di Menon.
Non sono un contemporaneista di mestiere (mi occupo di lingua del
Rinascimento, di preferenza) ma sono un passabile lettore di poesia.
Confesso di essere stato piacevolmente colpito  dallo stile rarefatto
della sua produzione (in particolare le ultime poesie e molte di inedite,
con un tono fra il crepuscolare e l’ermetico che ne fa un personaggio di
rilievo nella poesia nostrana).
Mi è piaciuto anche il saggio di accompagnamento di Rienzo Pellegrini,
fine e acuto lettore, che mi ha confermato in molte delle mie impressioni.
Non posso che ringraziarti per avermi permesso di conoscere una voce così
appartata ma anche così significativa. 

Cari saluti, 

Ivano*

(e-mail inviata al nipote di Menon, Franco Bombi, domenica 2 marzo 2014)

*Ivano PACCAGNELLA, allievo di Gianfranco Folena, con cui si è laureato nel 1970, si è perfezionato in filologia moderna nel 1978. Dal 1990 è ordinario di storia della lingua italiana all’università di Padova. Dal 1977 è stato professore associato di stilistica e metrica italiana e poi professore straordinario di storia della lingua italiana all’università della Calabria (Cosenza). Ha insegnato all’Institut für Romanistik dell’università di Salzburg (Austria) e come Visiting  Professor alla Brown University di Providence (R.I., Usa). Ha tenuto seminari a Yale University (New Haven, Connecticut.), Harvard University (Cambridge,  Massachusetts), University of Connecticut (Storrs, Conn.), McGillUniversity (Montréal, Canada). È stato Fellow di «The Harvard University Center  for Italian Renaissance Studies» di Villa I Tatti, Firenze. Nel 2004 ha insegnato come Visiting Professor a The Harvard University (Cambridge, Massachusetts. Usa). Il suo settore primario di ricerca riguarda la lingua del Rinascimento, specialmente il plurilinguismo rinascimentale (macaronee padovane anteriori a Folengo, dialetti bergamaschi e veneti) e Ruzante, prassi, teorizzazione e trattatistica linguistica, traduzioni di testi sacri nel ‘500. Si è anche occupato di lingua politica, soprattutto del fascismo e della Resistenza, nonché di lingua contemporanea (fumetti, canzone d’autore, mass media). Dal 1997 al 2003 è stato coordinatore nazionale e di unità locale di  quattro edizioni di progetto Prin: «Vocabolario storico dei dialetti veneti».

Pennino

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine.
Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, sostenitore della isostenia dei logoi, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

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