Qui per me ora blu

28 ottobre 2013

Dopo il volumetto Poesie inedite 1968-1969, Torino, Aragno editore, aprile 2013, pp. 156, euro 12, sta per essere pubblicato un nuovo libro di e su Menon per i tipi di KappaVu edizioni di Udine (G. G. MENON, Qui per me ora blu – Una vita per la poesia 1910-2000, pp. 230, euro 22, a cura di Cesare Sartori) contenente una esauriente biografia del poeta, una selezione delle sue riflessioni esistenziali, poetiche e filosofiche, un’ampia sezione antologica (dai versi giovanili di ispirazione futurista agli ultimi esiti fortemente sperimentali), un’interessante intervista inedita, il primo saggio critico sull’opera poetica di Menon scritto dal professor Rienzo Pellegrini dell’università di Trieste, un cd musicale (dal 1971 al 2012 ben 10 musicisti hanno composto partiture ispirandosi ai suoi versi), un saggio di critica musicale del maestro Daniele Spini di Firenze, un suggestivo album fotografico.

Dal 2011, per iniziativa di ex allievi di Menon, è in corso di realizzazione un progetto culturale ed editoriale con l’obiettivo di sottrarre all’oblio la sua figura e vicenda esistenziale e di far conoscere e valorizzare la sua sterminata, imponente opera poetica (per lo più inedita). Grazie alla donazione da parte della moglie di Menon, Silvia Sanvilli, delle carte del poeta ritrovate nella sua abitazione dopo la morte, nella primavera del 2012 è stato costituito nella biblioteca civica Vincenzo Joppi di Udine un apposito Fondo documentario (liberamente aperto alla consultazione e allo studio e recentemente riordinato e catalogato dal dottor Gianni Cimador) dedicato al poeta-professore.

Sempre nel 2012, per iniziativa e con il contributo finanziario dei nipoti di Menon e di alcuni suoi ex allievi del liceo Stellini, è stata istituita e assegnata una generosa borsa di studio post lauream dedicata proprio alla schedatura delle carte del Fondo Menon.

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine.
Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, sostenitore della isostenia dei logoi, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

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